Le nostre amiche api sentinelle della biodiversità

Le nostre amiche api

Le nostre amiche Api, sono in grado di indicare lo stato di salute dell’ambiente e della biodiversità, considerate “sentinelle ecologiche” rilevano la presenza di inquinanti.

L’attività di impollinazione garantisce la riproduzione di diverse piante selvatiche e la nascita di varie colture, regolando così i differenti ecosistemi.

Insetti laboriosi, in via di estinzione, le api vanno assolutamente protette!

Se le nostre amiche Api scomparissero, si romperebbe una catena naturale che sarebbe molto difficile ricreare, con conseguenze molto gravi.

L’esistenza delle Api già dai tempi dei dinosauri

La storia delle nostre amiche api ci racconta che gli insetti impollinatori vivevano sul nostro pianeta molto prima rispetto all’essere umano.

Una testimonianza per esempio è il ritrovamento di un’ape all’interno di un blocco di ambra fossile di ben 100 milioni di anni, in una miniera del Myanmar. L’ape più antica di cui si abbia traccia.

Il ritrovamento all’interno del fossile, di pollini e parassiti, ha trovato riscontro nella comunità scientifica, perché testimonia come il legame tra api e piante fosse già presente in un’era ancora dominata dai dinosauri.

Non si conosce il momento preciso in cui l’uomo iniziò ad allevarle: l’unica certezza è che il miele si usa da circa 12 mila anni e che l’apicoltura veniva praticata già ai tempi dell’Antico Egitto, come dimostrerebbero alcune scene raffiguranti la raccolta e la conservazione del miele, rinvenute nel tempio del re della V dinastia Niuserra a Abusir, risalente al 2500-2350 a.C. circa.

 Conosci la vita delle nostre amiche api?

Le api vivono in comunità: è questa la loro caratteristica principale, da sole non sopravvivrebbero. Sono veri e propri “insetti sociali” che vivono solo grazie al gruppo o alla colonia di cui fanno parte.

La casa delle api è l’alveare, un nido naturale, un super organismo simile al formicaio che le api solitamente costruiscono sotto i rami o nell’incavo di tronchi.

Ogni colonia è composta da un’unica famiglia:

  • L’ape regina, l’unica in grado di riprodursi e l’unica feconda nell’alveare
  • Le api operaie, che svolgono i compiti necessari alla sopravvivenza quotidiana dell’intera colonia
  • I fuchi (maschi), necessari per la riproduzione
  •  La covata, ovvero le larve

La durata della vita delle nostre amiche api varia:

  •  Le api regine vivono 4 o 5 anni
  •  I fuchi, che muoiono subito dopo l’accoppiamento, hanno un ciclo di vita di massimo 50 giorni
  •  Le api operaie invece possono vivere dai 30 giorni ai 6 mesi

Il ruolo delle nostre amiche api per l’uomo e l’ambiente

Le api sono preziose non solo per la produzione di miele, ma anche per la loro attività di impollinatori: il polline d’api, trasferito da un fiore all’altro, permette la riproduzione di almeno il 90%* delle piante selvatiche, fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi e la fornitura di alimenti utilizzati dall’uomo, per la propria alimentazione e quella degli animali.

Gli insetti hanno quindi un ruolo chiave per la sopravvivenza della specie umana e l’equilibrio dei vari ecosistemi adottando una posizione strategica nel mantenimento della biodiversità.

L’ estinzione delle api condizionerebbe l’intero pianeta.

Come aiutare le api?

Agricoltura intensiva, cambiamenti climatici, parassiti, ma anche la progressiva scomparsa degli habitat, a causa ad esempio del fenomeno della deforestazione hanno messo in pericolo l’esistenza delle api.

Uno dei rimedi per salvare le nostre amiche api, sarebbe un approccio all’agricoltura più sostenibile attraverso la riduzione dell’uso di sostanze chimiche  e il conseguente ripristino degli habitat naturali.

Anche buone pratiche di “ingegneria ecologica” come piantare siepi o filari ai bordi del campo, porterebbero ad un aumento di impollinatori selvatici.

Per rendere possibile l’efficacia delle misure citate è fondamentale ridurre contemporaneamente l’utilizzo di insetticidi e fungicidi, per consentire il recupero delle popolazioni di insetti minacciate dalla loro presenza.

Non tutti lo sanno ma anche evitare le monocolture può essere un ottimo rimedio: le api hanno bisogno di fioriture continue, mentre le monocolture (la coltivazione di una o più varietà di piante per più anni sullo stesso terreno) forniscono polline solo per brevi periodi.

In questo tipo di ambienti non crescono altre tipologie di piante, e si elimina così la biodiversità necessaria alla sopravvivenza delle api.

Proteggere le api significa anche conoscere i modi corretti per allontanarle senza ucciderle.

Se un nido di api si trova vicino ad ambienti domestici ma non costituisce un pericolo, sarebbe consigliabile lasciarlo al suo posto: al termine della primavera e dell’estate, le api lo abbandoneranno e si potrà procedere alla rimozione.
Se la presenza del nido fosse un problema invece, meglio contattare dei professionisti: ci penseranno loro a spostare l’alveare in un altro posto.

Ricambiamo alle api le attenzioni che riservano all’equilibrio del nostro ambiente!

Collaboriamo per sostenere la biodiversità!

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