Si dice che quando nasce un bambino, nasce anche la sua mamma e con loro i dubbi e le domande.
Milioni di domande affollano la mente delle neomamme che vorrebbero un pediatra in tasca, un gruppo di sostegno per i momenti di difficoltà e magari una dermatologa a portata di mano perché la pelle dei bambini è estremamente sensibile e in continua trasformazione. Per fare un po’ di luce tra i mille interrogativi abbiamo intervistato la dottoressa De Marco, specializzata in Dermatologia e Venereologia presso la facoltà di medicina dell’Università “La Sapienza” di Roma.
- Dottoressa, perché la pelle dei neonati ha bisogno di più cure di quella degli adulti?
Strutturalmente lo spessore della pelle dei bambini è solo un quinto dello spessore cutaneo degli adulti, di conseguenza la “Funzione barriera” è particolarmente sensibile agli agenti chimici, fisici e alle aggressioni microbiche, la pelle tende a disidratarsi più facilmente ed è più sensibile ai raggi UV di quella degli adulti. Quindi, essendo la pelle dei neonati molto sottile e delicata ha bisogno di maggiori cure e protezione.
- Quali sono le dermatosi transitorie neonatali? Come si manifestano?
“Le dermatosi neonatali transitorie” sono un gruppo di manifestazioni della pelle che compaiono di solito, entro il primo mese di vita del neonato e si risolvono spontaneamente.
Le più comuni sono:
Eritema transitorio neonatale: si manifesta con arrossamenti cutanei più o meno diffusi che scaturiscono da una precarietà vasomotoria nel momento in cui il neonato si espone e si adatta alle temperature del suo nuovo ambiente. Generalmente regredisce nei primi 3-4 giorni di vita.
Desquamazione lamellare: Nel periodo neonatale, proprio per l’elevata fragilità cutanea, si osservano spesso fenomeni di desquamazione lamellare per lo più conseguenza della prima esposizione della pelle del bambino all’ambiente esterno. Infatti solitamente si verificano dopo 3/5 giorni dalla nascita, durante i quali si assiste ad uno sfaldamento degli strati superficiali della pelle soprattutto all’interno delle pieghe e intorno alle unghie delle mani e dei piedi.
Bolle ed erosioni si manifestano fin dalla nascita e derivano proprio dall’azione del “succhiare” del lattante. Frequente è il caso particolare di callosità delle labbra del piccolo destinata a regredisce spontaneamente in poche settimane.
Milia. Si manifesta sotto forma di piccole bolle lisce e bianche che si localizzano generalmente sul volto del neonato: nasino, mento e guance
Acne del neonato. Appare tendenzialmente nel primo mese di vita del piccolo e va via in maniera naturale in poche settimane. La si riconosce facilmente dalla presenza di brufoletti rossi spesso contenenti al centro puntini gialli. Le zone interessate sono le guance, la fronte e il naso e in alcuni casi anche altre parti del corpo. La causa principale di questa tipologia di dermatite è l’accumulo nel sangue del neonato degli ormoni materni metabolizzati nel momento in cui avviene il taglio del cordone ombelicale.
Dermatite seborroica del neonato. Spesso la prima manifestazione della dermatite seborroica è a livello del cuoio capelluto con squame giallastre, grasse e poco aderenti alla cute, definite comunemente ed erroneamente come “crosta lattea”.
Le manifestazioni della dermatite seborroica nei primi mesi di vita non si accompagnano solitamente ad altri sintomi, evolvono “ad ondate” e vanno comunque incontro a guarigione spontanea entro il terzo mese di vita. Per questo motivo nel lattante non è sempre necessario ricorrere alla terapia.
E’ assolutamente sconsigliato rimuovere in modo meccanico le squame dal cuoio capelluto e dal viso dei lattanti. Piuttosto, bisogna mantenere condizioni igieniche adeguate, per evitare il rischio di infezioni batteriche, ed eventualmente l’uso di un emolliente come “l’olio di mandorle dolci” da applicare sulle lesioni cutanee del volto, potrebbe rappresentare un’ottima soluzione naturale per aiutare i genitori nella gestione di questa tipologia di dermatite e del suo impatto estetico.
- Con quale frequenza fare il bagnetto al neonato? Basterebbe lavarlo utilizzando solo dell’acqua oppure è importante utilizzare un detergente? Quindi come orientarsi nella scelta di prodotti specifici?
È possibile eseguire il bagnetto ai neonati tutti i giorni.
Un principio rilevante è la giusta temperatura dell’acqua e della stanza. La temperatura dell’acqua dovrebbe aggirarsi tra i 36 e i 38 gradi (corrispondente alla temperatura corporea), mentre quella della stanza dovrebbe essere compresa tra i 23 e i 25 gradi. Inoltre, nei primi mesi di vita non si dovrebbe prolungare la durata del bagnetto oltre i 5-7 minuti.
Per minimizzare il rischio di irritazioni cutanee o per una pulizia più facile, si raccomanda di utilizzare un prodotto detergente per il bagnetto. Infatti, fare il bagno solamente con acqua può attaccare la barriera cutanea, almeno transitoriamente.
Siccome nel derma del neonato le ghiandole sebacee, responsabili della produzione del grasso, in grado di assicurare la giusta protezione al corpo, funzionano in maniera ridotta; bisogna prestare particolare attenzione alla cura e all’igiene del neonato. E’ bene Utilizzare lozioni detergenti delicate, preferibilmente oleate specifiche per i bambini, capaci di ripristinare il film idrolipidico cutaneo e di idratare la pelle.
- L’amido di riso potrebbe essere un’utile soluzione rinfrescante per i neonati?
L’amido di riso è da sempre impiegato per il bagnetto dei bambini per le sue peculiari e riconosciute proprietà lenitive, ammorbidenti e antinfiammatorie. Sciolto nell’acqua del bagnetto, riduce eventuali rossori e irritazioni cutanee. Soprattutto nelle aree del corpo più sensibili, allevia l’irritazione, re-idratando la pelle.
Inoltre, è possibile usare l’amido di riso anche direttamente sulla pelle umida o sudata al posto del talco, l’amido di riso infatti ha il vantaggio di non chiudere i pori. Ottimo soprattutto in estate.
- E’ necessaria l’applicazione della crema per il cambio del pannolino? E come prevenire eventuali irritazioni cutanee della zona?
Il cambio del pannolino è molto importante nei bambini, deve essere fatto in maniera frequente, la parti intime vanno prima pulite con delle salviettine umide o con del cotone imbevuto di acqua. Subito dopo il bimbo va risciacquato con acqua e sapone e asciugato con delle “mussole” prestando particolare attenzione alle pieghe inguinali. In fine, va applicata una “crema lenitiva” per prevenire dermatiti da pannolino.
- Quando e perché si manifesta la dermatite atopica nei bambini, come riconoscerla e cosa fare?
La Dermatite Atopica è una dermatite costituzionale, si presenta con secchezza cutanea, eritema, piccole vescicole e prurito. I fattori che causano la dermatite atopica sono freddo o sostanze irritanti (come la polvere), detergenti aggressivi o tessuti poco confortevoli (sintetici, lana), inquinanti ambientali e anche situazioni di stress.
In presenza di dermatite atopica la cute secca in alcune zone tende ad arrossarsi, diventare umida e pruriginosa. Il prurito può essere costante, generalmente più intenso di notte, e può verificarsi anche in assenza di lesioni. La dermatite atopica nei neonati e nei bambini piccoli (dai 3-6 mesi fino a un anno) compare più frequentemente sul viso.
Trattare la pelle con molta cura e idratarla è il modo migliore per ridurre le reazioni e la gravità dei sintomi. Infatti è molto importante che:
- Il bagnetto può essere quotidiano ma è importante che non superi i 5 minuti, dal momento che la permanenza in acqua richiama liquidi e secca ulteriormente la pelle.
- Il detergente da usare deve essere delicato e il più naturale possibile.
- Dopo il bagno, o comunque almeno una volta al giorno, tutto il corpo va idratato con una crema base: fra i prodotti naturali vanno bene l’olio di mandorle dolci.
- Non sfregare per asciugare il bambino, ma tamponare con asciugamani morbidi
- Lavare panni con saponi dalle formulazioni ecologiche ed evitare detergenti aggressivi
- Utilizzare indumenti di fibra naturale e poco colorati.
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